Menù superiore:


sfondo testata

Istituto dei Ciechi

Opere Riunite "I. Florio – F. ed A. Salamone" Palermo



Percorso pagina:


Villaggio dei suoni

Un Percorso Ludico, Didattico e Musicale

Il Villaggio dei Suoni è espressione di un ulteriore momento di sviluppo nel percorso educativo portato avanti dall’Istituto dei Ciechi di Palermo nel corso della sua affermata tradizione centenaria. Per questo è importante sottolineare il fondamentale contributo di professionalità che, lavorando assieme, hanno cercato di confermare un intento comune: “riuscire ad abbattere ogni barriera fisica e sociale nel processo di integrazione di chi è disabile della vista”.

 

Il Luogo

I criteri che hanno portato alla scelta del luogo nel quale poi sono state collocate le strutture ludiche e didattiche progettate sono stati ispirati ad un principio ben definito: riuscire ad organizzare uno spazio che potesse definire un itinerario specifico; ciò per dare loro il significato desiderato: quello di strutture che, nel loro succedersi, definissero un percorso definito e univoco, che oltre che fisico, fosse anche mentale e conoscitivo, quindi didattico.
Per questo, dopo una attenta analisi delle possibilità di collocazione offerte dalla struttura stessa dell’Istituto e, in accordo con le esigenze legate alle funzioni in esso svolte, l’area prescelta per la realizzazione del progetto è stata la zona a verde adiacente l’attuale campo sportivo… Quest’area, infatti, per la sua conformazione metteva a disposizione uno spazio stretto e lungo, che bene si predisponeva, dunque, alla realizzazione di un percorso all’interno del quale le strutture ludiche e didattiche avrebbero potuti catalizzare lo spazio in successione e attirare l’attenzione di chi procede verso una sua esplorazione. La scelta del luogo e la collocazione degli strumenti musicali, dunque, è sempre stata dettata dalla volontà di realizzare un ambiente adatto e non adattato alla fruizione del non vedente.

Modalità d’intervento

Un processo educativo atto a superare le barriere imposte dalla impossibilità visiva nel disabile della vista, è l’unico mezzo efficace per arrivare ad una totale integrazione sociale dello stesso. Una normalizzazione sensoriale viene ottenuta, infatti, esercitando i sensi residui e, di conseguenza, potenziando le attività psichiche. Per questo si è ritenuto importante operare nella ideazione e, quindi, nella realizzazione di strutture atte ad avviare un processo cognitivo che abbia lo scopo di dare una formazione di base al non vedente, sin dalla sua infanzia. Date le precedenti osservazioni, il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto dei Ciechi di Palermo, Opere Riunite I. Florio – F. ed A. Salamone, ha constatato la necessità di operare in tal senso, coniugando, in questo, la necessità di dare una sistemazione razionale e funzionale agli spazi esterni di pertinenza dell’Istituto stesso. Il Presidente dell’Istituto, dunque, in nome e per conto del Consiglio di Amministrazione dello stesso, ha affidato, con delibera dell’11.12.97, l’incarico per la redazione del relativo progetto all’Ing. Gaspare Vassallo, socio fondatore dello studio di Ingegneria e Architettura C&V Progetti; all’interno di tale struttura collaborano gli Arch. Loredana Tarallo, Calogera Campisi e Piera Ruvolo, facenti parte del gruppo di progettazione del percorso ludico, didattico e musicale realizzato. Un percorso Ludico, Didattico e Musicale Il percorso come significato e significante – Un percorso nasce come segno fisico capace di unificare fatti e situazioni tra loro diversificati. Il percorso organizzato nel Villaggio dei Suoni mette in relazione una serie di elementi che vengono vissuti come costituenti un continuum fisico, che diventa rappresentativo di un continuum mentale. Il percorso fisico è guidato da una linea conduttrice che si insinua in uno spazio ridimensionato e riorganizzato e permette la lettura degli elementi che catalizzano lo spazio: gli strumenti musicali. Così il percorso diventa percorso di crescita; esplorazione mentale e fisica di uno spazio sconosciuto:quello musicale, nella fattispecie, e, più in generale, quello della emancipazione che deriva dalla acquisizione della conoscenza.

L’esercizio ludico ha una fondamentale importanza nel processo educativo e rieducativo del non vedente ed ipovedente. Il gioco, inteso anche come attività motoria, agisce sul non vedente aiutandolo ad assumere un portamento corretto e dandogli la possibilità di rendersi agile nei movimenti; esso, inoltre, soddisfa il desiderio di affermazione e di emulazione, presente, come è ovvio, anche in chi non ha la vista. Il gioco può, inoltre, diventare occasione per un approccio stimolante ad un percorso educativo all’immagine; questo, infatti, proposto in chiave ludica, riesce a catturare l’attenzione del non vedente e a farlo partecipe di un’esperienza che altrimenti potrebbe rimanere a lui totalmente estranea. Il gioco, dunque, si identifica come momento essenziale di apprendimento e di educazione per il non vedente, come per il normovedente.

La risposta a queste considerazione è stata la realizzazione del Villaggio dei Suoni. L’intento perseguito nel concepimento di uno spazio di questo tipo è stato quello di privilegiare un linguaggio universale e fortemente emozionale quale è quello della musica in tutte le sua accezioni: “suono, melodia, armonia, vibrazione, che possono però essere recepiti in un contesto di forme, colori, varietà di materiali, ambientazione, fortemente connessi al linguaggio base, in un armonico insieme, percepibile in modo immediato malgrado differenti impedimenti fisici psichici, di facile ed efficace utilizzo”.

Grandi strumenti musicali a misura d’uomo, colorati e facili da suonare con le mani, sono stati predisposti all’interno di una scenografia fatta di elementi naturali ed artificiali. Alcune particolari caratteristiche degli elementi costituenti il Villaggio dei Suoni risultano di particolare efficacia per la fruizione degli stessi da parte di utenti non vedenti ed ipovedenti: – Il forte legame esistente tra ciò che può essere udito e ciò che può essere visto; gli strumenti, infatti, sono sempre immediatamente riconoscibili, da chi ha un residuo visivo, per il loro particolare trattamento cromatico. – La grande dimensione degli strumenti, che determina un voluto fuori scala; ciò permette un coinvolgimento fisico totale di chi si accinge a suonarli. – Un ambientazione dello strumento molto accurata e di impatto, di fondamentale importanza nella dinamica di chi si muove all’interno dello spazio progettato. – L’esistenza di strumenti acustici estremi; ciò permette una incisività sonora che può dare un forte orientamento a chi è privo della vista. Il percorso è reso riconoscibile fisicamente da un cordolo colorato che segue un andamento sinuoso e realizza, lungo il suo sviluppo, piccoli ambiti nei quali sono stati collocati gli strumenti musicali. Detti strumenti sono stati scelti tra quelli più facilmente e direttamente fruibili e sono realizzati in legno e metallo e trattati con vernici colorate, al fine di stimolare visivamente anche chi ha un residuo visivo. L’inizio del percorso ludico, didattico e musicale è caratterizzato da una grande ruota marina; la grande mole ed il grande impatto visivo della ruota suggeriscono il suo essere simbolo prima che gioco, riferimento, visibile anche da fuori, delle presenza all’interno dell’Istituto delle strutture ludiche e didattiche, che vengono così attenzionate. L’inizio vero e proprio del percorso sarà segnato dalla presenza di un grande cartello esplicativo, scritto in Braille, che introduce allo stesso, spiegandone finalità e contenuti. Si prevede di predisporre qui una planimetria in rilievo del percorso stesso al fine di dare un efficace orientamento al non vedente prima della esplorazione dello stesso. Un eventuale corrimano in metallo colorato potrà seguire tutto il percorso, accompagnando il non vedente fino a ciascun gioco; ognuno di esso è munito di relativo cartello esplicativo in Braille. Il primo gioco che si incontra lungo il percorso é una ruota marina, del diametro di 250 cm; la ruota, posta alla sinistra di chi procede, è realizzata in metallo colorato di arancione. E’ composta di una parte fissa e di una parte mobile alle quali sono fissate delle bacchette colorate di giallo e verde.

La ruota viene fatta girare con le mani e, durante il movimento, produce suoni che ricordano quelli prodotti in natura. Seguono due xilofoni tattili realizzati in legno e ferro colorato di azzurro; gli elementi tubolari che producono il suono sono colorati di rosso. Un terzo xilofono è posto di fronte ai primi due, dall’altra parte del percorso. Percotendo i tasti con una bacchetta, vengono riprodotte le sette note musicali. Continuando il percorso, una grande curva, interrotta dall’accesso al Centro Pluriminorati, avvolge due balafons giganti . Il balafon è un gioco realizzato in legno; è composto da tre grandi cavalletti rossi ai quali sono agganciati dei tasti colorati, che, una volta percossi, riproducono i suoni delle sette note musicali. Antistanti alla curva si trovano una coppia di tubi parlanti. Si tratta di giochi che permettono la comunicazione a distanza, riproducendo un gioco fatto spesso con mezzi rudimentali. Anche questi giochi sono colorati: una coppia è di colore arancione, un’altra di colore azzurro. Riprendendo il percorso si trovano tre tamburi ad acqua differenziati in altezza e per diametro.

Realizzati in legno, vengono percossi con le mani o con apposita bacchetta sulla pellicola tesata che li chiude in sommità. Sono denominati “ad acqua” perché detta pellicola, vibrata, produce suoni simili ad acqua che scorre. Procedendo, la curva del percorso si allarga a formare una grande conca che accoglie due gruppi di tre balaflocks. I sei strumenti a percussione sono incassati ad un muro avente in sommità sagoma curvilinea; una feritoia lo separa in due parti in ognuna delle quali sono state collocate tre dei sei balaflocks. Il primo gruppo di balaflocks è montato in modo che i tre elementi siano disposti in ordine di lunghezza decrescente; il secondo in modo speculare rispetto la feritoia del muro.Ciò per riproporre sempre una armonia delle forme in accordo con la funzionalità di ogni singolo elemento. Lungo il percorso si ritrovano, poi, un altro gruppo di tre tamburi ad acqua, montati in modo uguale al primo, e, di seguito, un altro balafon gigante. Nello spazio di fronte al balafon, sono collocati due gruppi di cinque diedri. I dieci diedri sono collocati a terra e realizzano una grande pianola, da suonare con un martelletto. Antistanti a cinque diedri, a concludere il percorso musicale, sono disposti altri tre balaflocks, incassati anche questi in un muro dalla sommità curvilinea e dall’andamento, questa volta, rettilineo.

Un elemento di riconoscibilità è dato al percorso dal colore giallo intenso della polvere di tufo posata sul piano di calpestio; il contrasto tra i colori vivaci dei giochi, il verde degli alberi e dei cespugli ed il giallo anima, infatti, il percorso e diventa suo elemento distintivo. Un percorso terra, acqua, cielo in un unico grande gioco – Il percorso ludico, didattico e musicale si conclude con il gioco modulare; un gioco a carattere essenzialmente ludico che acquista delle valenze educative nella possibilità di una esplorazione tattile fornita da pannelli educativi, che fanno parte della sua stessa struttura. Il gioco modulare, di cui si parla, trova posto nello spazio adiacente le ex stalle, essendo, così, facilmente visibile da tutta l’area dell’attuale campo sportivo.

E’ realizzato in legno e sviluppa tre percorsi ludici ed esplorativi: il percorso della terra, il percorso dell’acqua ed il percorso del cielo. Torri, ponti, pedane, scivoli e rampe sono gli elementi costituenti il gioco; i percorsi, nelle pedane, sono protetti da pannelli che presentano disegni in rilievo e fori passanti aventi forme geometriche. Le immagini sono così predisposte per permettere al non vedente la possibilità di interpretarle usando le mani. Le diverse illustrazioni riportate sui pannelli determinano l’identificarsi dei tre percorsi e tutti i disegni sono stati concepiti in modo da risultare vicini alla grafica, e quindi ai metodi di rappresentazione, dei bambini. I pannelli del percorso terra, di colore verde, presentano in uno la raffigurazione di un grande fiore ed una farfalla e in un altro l’illustrazione dell’inseguimento di un topo e di un gatto, inserito in un contesto naturale. I pannelli del percorso acqua, di colore azzurro mare, presentano scene marine: pesci e animali acquatici, quali stelle marine e piccoli polpi. I pannelli del percorso cielo, di colore giallo, ritraggono il sole, la luna e le stelle. Il piano di calpestio, alla base del gioco, è ricoperto di polvere di tufo, dal caratteristico colore giallo, che individua, anche, tutto il percorso ludico, didattico e musicale

Metodologie costruttive ed analisi dei materiali utilizzati per la realizzazione degli strumenti musicali

Strumento musicale: Ruota marina Ø 400

La ruota ha diametro di cm 400; è realizzata in struttura metallica colorata ed è costituita da una parte fissa ed una mobile alle quali sono fissate bacchette in ramino, aventi sezione circolare.E’ alta da terra 100 cm ed è qui fissata a mezzo di un sostegno verticale in metallo, ancorato in un getto di calcestruzzo. La ruota è colorata, nelle sue parti metalliche, di rosso vivace; le bacchette hanno colore giallo e arancione.Viene fatta girare con le mani e riproduce il fischio delle onde del mare. Attraverso il colore ed il suono, ha lo scopo di attirare l’attenzione e la curiosità di chi la usa.

Strumento musicale: Ruota marina Ø 250

La ruota ha diametro di cm 250; è realizzata in struttura metallica colorata ed è costituita da una parte fissa ed una mobile alle quali sono fissate bacchette in ramino, aventi sezione circolare.E’ alta da terra 100 cm ed è qui fissata a mezzo di un sostegno verticale in metallo, ancorato in un getto di calcestruzzo. La ruota è colorata, nelle sue parti metalliche, di arancio; le bacchette hanno colore giallo e verde.Viene fatta girare con le mani e riproduce il fischio delle onde del mare. Attraverso il colore ed il suono, ha lo scopo di attirare l’attenzione e la curiosità di chi la usa. Particolari costruttivi Il particolare descrive il sistema di collegamento tra la parte fissa della ruota e la parte mobile.Al sostegno verticale in alluminio è fissato, a mezzo di perno di rotazione, un disco cui è collegata la struttura metallica movibile; a questa sono fissate bacchette in ramino di colore giallo e verde.

Strumento musicale: tubi parlanti

Il gioco è costituito da due elementi verticali, realizzati in legno di larice di montagna, di altezza circa 150 cm e posti a una distanza di circa cm 700 l’uno dall’altro. Ogni elemento presenta una apertura, nella quale parlare, collegata ad un imbuto realizzato in lamiera e colorato di giallo. Detti imbuti sono, quindi, collegati ad un cannello di plastica , posto sotto traccia, che permette il collegamento tra i due elementi e, quindi, la comunicazione a distanza. Lungo il percorso sono state disposte due coppie di tubi parlanti: una è colorata di arancio, l’altra di azzurro.

Strumento musicale: tamburi ad acqua

Il gioco è costituito da tamburi accordati. I tamburi hanno forma tronco – conoidale, dimensioni e altezza variabile e sono cavi al loro interno. Sono realizzati in legno di pino e sono chiusi, in sommità, da una pelle tesata, sulla quale battere con le mani o con apposito martelletto.I tamburi sono disposti a gruppi di tre, lungo le due concavità a destra e a sinistra del muro al quale sono fissati i sei balaflocks. Hanno diametri variabili che vanno da 60 cm a 50 e 40 cm; le altezze sono rispettivamente di 100, 80 e 70 cm. Particolari costruttivi I particolari descrivono il sistema di ancoraggio a terra previsto dal progetto per ciascun tamburo. Nella fase di realizzazione e montaggio dello strumento si è optato per un metodo più semplice: il tamburo privo di fondo è stato direttamente murato nel getto di calcestruzzo.

Strumento musicale: balaflocks

Il gioco è costituito da tre gruppi di tre tamburi di forma trapezoidale di lunghezze variabili, 50, 40 e 30 cm, e di altezza di cm 30. I singoli elementi sono realizzati in multistrato fenolico e colorati di arancio; sono cavi all’interno e chiusi in alto da una membrana in pelle sintetica sulla quale battere con le mani o con apposito martelletto.

Il progetto prevedeva la collocazione dei balaflocks a gruppi singoli di tre; in fase realizzativa è stato deciso di disporne due gruppi da tre insieme e separatamente un altro gruppo. I sei balaflocks sono stati incassati in un muro che, seguendo l’andamento del cordolo delimitante il percorso, si apre in una conca realizzando uno spazio atto alla fruizione del gioco stesso.
Il muro è colorato, come il cordolo, di giallo ed è separato in due parti da una feritoia; tre balaflocks sono stati montati in una metà del muro, altri tre nell’altra, secondo un ordine di lunghezza prima decrescente e poi crescente. Gli altri tre balaflocks sono stati incassati in un muro, avente dimensioni dimezzate rispetto al primo, che si trova alla fine del percorso e che ha, questa volta, andamento rettilineo. Particolari costruttivi Il particolare descrive il sistema di ancoraggio di ogni singolo elemento al muro; i tamburi sono stati inseriti a sbalzo in cavità qui predisposte e fissati tramite piastra metallica inferiore fissata al muro a mezzo di tasselli.

Strumento musicale: diedri

Il gioco è costituito da dieci elementi che hanno funzione di tasto; svuotati internamente in modo da produrre suoni differenziati, hanno lunghezza di circa 140 cm e sono realizzati in legno di rovere. Disposti orizzontalmente a scala, sono poggiati a terra su basi in legno, a loro volta fissate su blocchetti in calcestruzzo. Sono stati collocati lungo il percorso in due gruppi da cinque, simmetricamente all’accesso al percorso stesso dal grande cortile centrale, interno all’Istituto.

Sono disposti in modo da permettere, a chi si accinge a suonarli, di disporsi comodamente tra un tasto e l’altro o di fronte ad ogni singolo elemento. Vengono suonati, battendovi sopra con apposito martelletto. Particolari costruttivi Ogni singolo elemento è costituito da una trave in legno di rovere lunga 140 cm e alta 20 cm. La trave è collegata ad una base, anche questa in legno, a mezzo di piastra bullonata; detta base è, quindi, fissata ad un blocchetto di calcestruzzo armato.

La volontà di rendere leggibile il significato dei giochi realizzati ed il loro modo di utilizzo a chi è privo della vista e si accinge ad utilizzarli, ha comportato la realizzazione di cartelli esplicativi da associare a ciascun gioco.Ogni cartello è realizzato in legno di pino svedese ed è costituito da un supporto per la scrittura, anche in Braille, di forma circolare e colorato di rosso ed un sostegno verticale, di colore giallo. I cartelli esplicativi, dunque, accompagnano il percorso e lo guidano verso una sua esatta fruizione. Particolari costruttivi Il supporto per la scrittura Braille ha forma circolare ed è realizzato il legno di pino svedese colorato di rosso; è collegato, a mezzo di piastra metallica, ad un sostegno verticale colorato di giallo, anch’esso di legno e annegato ad un getto di calcestruzzo.

Gioco modulare

La struttura è collocata nello spazio adiacente alle ex-stalle ed ha una funzione ludica, oltre che educativa. E’ ludica nella misura in cui scivoli, rampe e utilizzo della struttura stessa stimolano il gioco come semplice atto ricreativo; educativa nella misura in cui, invece, è possibile l’esplorazione tattile di pannelli che, qui predisposti con funzione di parapetto, sono disegnati in rilievo e stimolano l’atto conoscitivo.La struttura del gioco è realizzata in legno di pino e comprende due gruppi di pedane di forma quadrata montate a differenti livelli e collegate tra loro a mezzo di un ponte mobile.

L’accesso alle pedane è realizzato tramite due rampe; la discesa a terra tramite due scivoli. Il gioco sviluppa tre percorsi: il percorso terra, il percorso acqua ed il percorso cielo che vengono identificati dai pannelli di protezione alle pedane, che, realizzati in materiale fenolico, sono disegnati e colorati in modo diverso asseconda del percorso che individuano. Schizzi Il percorso terra comprende quattro pannelli che raccontano scene terrestri vicine all’immaginario del bambino; gatto e topo che si rincorrono e farfalle che si poggiano su un fiore diventano fatti fisici da toccare insieme a giochi e forme geometriche semplici ma fondamentali da apprendere per lo sviluppo psichico di qualsiasi bambino.Il percorso acqua comprende tre pannelli che illustrano, questa volta, immagini marine: pesci, polpi e stelle di mare. Il passaggio a questo percorso viene realizzato attraverso l’attraversamento fisico del bambino di un tubo colorato ed in parte trasparente: simulazione, questa, dell’immersione nelle profondità del mare.Nella parte più alta delle pedane viene illustrato il percorso cielo; sole, luna, stelle e nuvole sono le figure qui riportate.



Copyright by Cristian Falco - cristianfalco@hotmail.it

Sito realizzato con "Amministrazione Accessibile", il tema Wordpress per la Pubblica Amministrazione e gli Enti non profit.