Per capire una diversità bisogna conoscere gli altri punti di vista. E quasi a voler privilegiare il ruolo che può rivestire la narrativa come forma d’espressione delle disabilità visive, ecco il volume “Inchiostro Invisibile” edito da La ZIsa (142 Pagine, 10 euro), un’antologia di racconti – da cui è tratta la frase iniziale – sull’ipovisione, scritta da quindici autori, presentata ieri all’Istituto dei Ciechi Florio e Salamone di Palermo.
I racconti si propongono di offrire al lettore la possibilità di scoprire una visione del mondo diversa da quella quotidianamente offerta a ci ha, attraverso la vista, un normale rapporto con persone e cose. La cecità può farsi metafora: c’è la cecità dell’indifferenza, ma non può non venire in mente quella cecità bianca, lattiginosa, che colpisce a catena i personaggi di un famoso romanzo di Saramago, a metà tra un affresco sulla cecità morale del genere umano e un aopologo dellamore.
L’incontro di ieri va inquadrato nell’ambito di un progetto fortemente voluto dalla presidenza dell’Istituto dei Ciechi che mira a estendere a iniziative sociali, culturali e artistiche per le proprie attvità. Recentemente il Presidente Gaetano Palmigiano ha firmato un accordo con l’imprenditore Maurizio Zamparini: su nostro progetto, Zamaprini provvederà alla costruzione, a Palermo, di una struttura d’eccellenza, la più grande dell’Italia meridionale, in grado di ospitare 24 pluriminorati della vista e promuovere l’inserimento sociale.
Peppino Re, vicepresidente dell’Istituto Florio e Salamone : “Il nostro è un centro educativo ma si pone anche come luogo di risorse per i non vedenti e per il loro inserimento .
Per questo proponiamo varie iniziative utili a questi scopi: dagli incontri culturali allo sport con i corsi di vela che settimanalmente organizziamo al porto di Palermo”. del libro ha parlato Rocco Di Lorenzo, presidente regionale dell’A.R.I.S. (Associazione Retinopatici e Ipovedenti Siciliani), autore di unodei racconti, insieme con Laura Poma e Agata Sciolino: ” Il volume si snoda attraverso tre filoni: quello dei problemi legati agli ipovedenti e, infine quello portato avanti da alcuni scittori normodotati, cioè il loro sguardo sul mondo dell’ipovisione”. Al termine dell’incontro la prima esibizione pubblica della clavicembalista Rossella Policardo.